Progettare un impianto elettrico a norma non è una cosa così scontata.
L'errata progettazione di un impianto potrebbe portare a molteplici scomodità, come entrare in una stanza dove non sono presenti prese o interruttori, sopratutto vicino a zone come il letto, oppure non avere sufficiente energia elettrica per alimentare correttamente tutti i dispositivi connessi come tv, pc e caricabatterie.
Un impianto a norma è sicuramente un'ottima scelta per evitare i rischi e questo è possibile solo dopo aver accuratamente osservato le norme elettriche.
L’impianto elettrico è una componente tecnica importante negli ambienti domestici e ne determina anche il comfort. È complesso e articolato, perché composto da una serie di elementi, e “potenzialmente” pericoloso.
Per questo le norme che ne disciplinano costruzione e installazione sono rigide e attente all’aspetto sicurezza: rinunciare al fai-da-te per qualsiasi intervento è quindi d’obbligo.
L’esecuzione dell’impianto deve avvenire infatti solo da parte di imprese iscritte alla Camera di Commercio, così come ogni modifica – anche di piccola entità – deve essere effettuata da personale abilitato.
Al termine dei lavori la ditta esecutrice deve rilasciare la Dichiarazione di conformità del lavoro eseguito, come vedremo in seguito: è l’unica modalità per certificare – e dimostrare – che il circuito è a norma.
Normative impianto elettrico civile messo a norma di legge
Un impianto elettrico a norma è di per sè una scelta fondamentale per tutte le persone che abitano all'interno di un abitazione, ma anche ad esempio di un ufficio, di una attività aperta al pubblico.
Essendo la corrente elettrica così diffusa e fondamentale oggi giorno, sia per normali utilizzi, sia per alimentare dispositivi ma anche se ad esempio se in previsione hai l'installazione di un sistema di domotica oppure un antifurto, questo deve essere progettato e realizzato nella miglior maniera possibile, sopratutto in maniera che tutto sia 100% sicuro e non possano quindi capitare incendi, folgorazioni o altre spiacevoli situazioni.
Il CEI ovvero il comitato elettrotecnico Italiano per restare al passo con le nuove tecnologie ed i nuovi sviluppi ha emanato una serie di norme che garantiscono la tua totale tranquillità.
Nello specifico la norma CEI 64-8 determina gli standard essenziali in termini di prestazioni che il tuo impianto deve possedere come caratteristica come ad esempio la sicurezza, l'affidabilità, l'usabilità e la totale fruibilità.
La norma CEI 64-8 fa parte del quadro legislativo attualmente in vigore DM 22-1-2008 numero 37.
Vediamo più nel dettaglio quali sono le altre normative vigenti presenti nel decreto:
CEI 64-8
Questa norma prende in considerazione tutti gli impianti elettrici civili a bassa tensione, e, durante il corso del 2011 (variante V3), è stata rinnovata.
Determina uno standard minimo per quanto riguarda le regole da seguire a livello domestico, espande la classificazione e quindi anche la realizzazione dell'impianto stesso.
Questa norma detta sia i livelli di sicurezza minimi ma anche i livelli di prestazioni minimi richiesti per poter raccogliere tutte le componenti che formano tutto l'ambiente domestico nel suo complesso e non solo ed esclusivamente l'impianto.
Legge 46/90
Questa legge è stata emessa nel 1990 e definisce vari punti sempre per mantenere un alto grado di sicurezza come l'obbligo di certificazione, qualifica ed abilitazione da parte degli elettricisti che eseguiranno il lavoro, obbligo sempre da parte dei professionisti di rilasciare una dichiarazione di conformità che attesti appunto che il lavoro è stato realizzato seguendo tutte le buone pratiche e norme e sia quindi realizzato a regola d'arte.
Essendo un investimento a lungo termine questo deve essere correttamente pianificato così da non dover più sostenere spese future e deve espressamente essere realizzato solo da professionisti competenti.
L'importante è l'obbligo di munire l'impianto di interruttori differenziali con impianto di terra coordinato, scaricatore di tensione e i relativi sezionatori oltre al centralino dove questi dispositivi andranno ad inserirsi, ed il contatore che misurerà attentamente i consumi. Tutto collegati da fili elettrici a norma poichè anche questi dovranno rispondere delle nuove normative come ad esempio i Fror Cpr.
Se il tuo edificio è stato costruito dopo il 1990 non avrai nessuna problematica, mentre se la costruzione è avvenuta prima, controlla insieme ad un elettricista che sia tutto in regola come riportato qui sopra. Stesso discorso vale per le prese elettriche se sono state installate prima del 90' dovrai sostituirle con modelli dotati di contatto di terra.
Queste normative vengono applicate in impianti residenziali nuovi e ristrutturazioni di vecchi immobili fatta eccezione per edifici storici.
Nel caso in cui la realizzazione dell'immobile fosse nuova bisogna come prima cosa realizzare un progetto definito dell'impianto come dovrà essere realizzato, questo ovviamente da una persona esperta ed abilitata per farlo.
Esaminando la struttura dell'immobile e la planimetria e il relativo schema dell'appartamento verrà valutata la situazione migliore e le specifiche esigenze di ogni singola persona, lo stile e la disposizione dell'arredamento, il posizionamento dei piccoli elettrodomestici ma anche dei grandi per trovare la soluzione migliore.
Come posso sapere se l'impianto è sicuro?
Innanzitutto normalmente quando si parla di impianto elettrici residenziale come definizione abbiamo interruttori magnetotermici ma anche differenziali fino 3kW per metrature fino 75mq-90mq, e di 6 kW per superiori più grandi. Sarà necessario predisporre 2 interruttori che garantiscano la continuità di energia elettrica, difatti la linea dei grandi elettrodomestici andrà separata da quella utilizzate per lampadine prese ed altre componentistiche di carico inferiore.
Nuova definizione normative 64-08 su 3 livelli: Ecco cosa dice la legislazione
1° livello: Questo livello definisce un numero minimo di punti luce e prese elettriche, dipendente dalla metratura dei singoli locali. Questa norma definisce nel dettaglio anche l'altezza delle prese elettriche che puoi consultare leggendo l'articolo linkato. Per lavatrici ed altri elettrodomestici molto grossi deve essere utilizzata la presa schuko e la messa a terra per la protezione da tensioni elettriche di ogni tipologia.
2° livello: Questo livello prevede l'adottamento di tutte le norme riportate sul livello 1 ma con l'aggiunta di un dispositivo che esegue in maniera continua il controllo dei carichi connessi sulla linea ed al verificarsi del superamento della soglia massima scollegherebbe dall'impianto qualche carico per non farlo saltare completamente.
3° livello: Questo è chiaramente il livello top ovvero il livello definito moderno o domotico. Questo per essere definito tale deve possedere 7 elementi chiave fra cui:
Impianto di antifurto e antintrusione
Controllo e gestione carichi connessi con l'utilizzo di prese smart intelligenti anche wireless.
Regolazione del clima interno attraverso l'utilizzo di termostati e cronotermostati.
Automazione tapparelle e serrande
Possibilità di avere tutto sotto controllo attraverso un app come nel caso del sistema Feb Air
Diffusione sonora e hi-fi diffuso.
Rilevatori di gas metano e fumi
A questi vanno aggiunti ulteriori 3 livelli per quanto riguarda il valore in ampere delle singole postazioni:
10 ampere per quanto riguarda illuminazione e altri dispositivi simili.
16A per prese di corrente.
12V per sistemi di chiamata.
Qual'è il costo per realizzazione? Ci sono detrazioni?
Per quanto riguarda invece il costo di realizzazione di un impianto questo dato purtroppo è talmente variabile da non poter essere calcolato con un unica soluzione. la miglior soluzione è richiedere un preventivo ai professionisti di settore che valuteranno il tuo immobile proponendoti le soluzioni più convenienti.
Interessante è anche la possibilità di effettuare detrazione fiscale 50% impianti elettrici che anche per l'anno 2020/2021 deve essere abbinata ad un discorso di ristrutturazione dell'immobile.
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